Abbiamo seguito il convegno dedicato al Ruolo e responsabilità del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione nella valutazione e gestione del rischio (RSPP). Si tratta di un evento organizzato dalla FNCF ch’è parte integrante del 35° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Ambiente Lavoro 2025, che si tiene a Bologna Fiere dal 10 al 12 giugno. L’edizione di quest’anno si focalizza sugli aspetti tecnici e scientifici della prevenzione dei rischi.

Trovate nel nostro Sito altre anticipazioni da parte di diversi relatori, come il dottore in chimica Flavio Noè, con la sua relazione sui Monitoraggi di agenti chimici e fisici a fondamento delle valutazioni.  La dottoressa in fisica Tatiana Samantha Moia è intervenuta con una relazione sugli Agenti fisici: dal rumore ai campi elettromagnetici, passando per il Radon – approcci pratici alla gestione del rischio. Ad aprire l’evento è stata la dottoressa in chimica Nausicaa Orlandi, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici.

Cos’è il rischio chimico e fisico e perché è importante parlarne?

«Il rischio chimico e fisico è collegato alla presenza di agenti chimici, cancerogeni, contagiosi e tossici per la riproduzione che possono essere presenti nei prodotti – spiega la presidente Orlandi -, nelle sostanze che utilizziamo, nelle lavorazioni, nei residui, nei rifiuti, quindi tutti quelli che sono gli ambiti presenti nei luoghi di lavoro. Il rischio fisico invece è derivante da agenti fisici, quindi conseguentemente stiamo parlando di rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, la presenza di radiazioni ionizzanti o non ionizzanti, radon; quindi sono anche questi i rischi presenti nei luoghi di lavoro. Molto spesso questi rischi portano a malattie professionali che intaccano il benessere del lavoratore anche nella sfera sociale, quindi quando rientra a casa, e nel contesto familiare»

«Questo motivo abbiamo fatto questo evento – continua Orlandi -, per ricordare l’importanza che il datore di lavoro e soprattutto il responsabile del servizio per la interazione si avvalgano delle competenze specifiche, quindi dei chimici e fisici, per valutare queste tipologie di agenti, perché una mancanza di completa valutazione del rischio può comportare ricadute, anche di natura legale sia sull’RSPP che sul datore di lavoro». [Trovate l’intervista completa alla presidente Orlandi qui].

Il dottore in chimica Vincenzo Nicolì, consigliere nazionale della FNCF e presidente dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici della Sicilia ha parlato di come avviene la valutazione del rischio in ambito industriale.

«Nel caso specifico l’analisi del rischio chimico quindi la valutazione del rischio chimico in ambito industriale è una valutazione importante ai fini della sicurezza soprattutto dei lavoratori che operano in questo ambito – spiega Nicolì -. Vedete il chimico oggi ha una fortissima competenza e capacità in questo ambito, soprattutto per la valutazione di quelle che sono le molecole, le sostanze a cui i lavoratori sono potenzialmente esposti».

Cosa vi aspettate da questa giornata?

«Questa è una giornata importantissima – continua Nicolì -. È stato veramente fondamentale essere presenti qui. I chimici non potevano mancare in questa splendida location, in questa manifestazione che appunto è la fiera Ambiente Lavoro. Perché i chimici giocano come ho detto poc’anzi un ruolo fondamentale, un ruolo cruciale in quello che è la valutazione del rischio chimico, la valutazione dei rischi per per i lavoratori. La nostra presenza qui è stata fondamentale anche perché l’incontro assieme a tanti altri professionisti – coi quali tutt’oggi collaboriamo – ci permette di dare veramente forza a questo tipo di attività il cui obiettivo comune è quello di raggiungere la sicurezza».

La dottoressa in fisica Paola Berardi, presidente dell’ordine interprovinciale dell’Emilia Romagna e responsabile fisica presso la Ausl di Bologna ci ha parlato del rischio chimico e fisico all’interno degli ospedali.

Perché è così importante il ruolo di chimici e fisici in questo ambito. Si sta facendo abbastanza?

«Sì sicuramente dal punto di vista della sicurezza del lavoratore la figura del fisico e del chimico è fondamentale in ambito di radio protezione – spiega la dottoressa Berardi -, quindi della radiazione ionizzante, della sicurezza in risonanza magnetica, dell’analisi dei rischi sui campi elettromagnetici e sui laser. In questo ambito – assieme ad altre professioni – sicuramente quella del fisico è una figura fondamentale, perché si occupano direttamente della radioprotezione, quindi della sicurezza del paziente.

Si sta facendo abbastanza per tutelare sia lavoratori e pazienti?

«La nostra normativa è molto precisa e prescrittiva – continua Berardi – per cui prevede tanto. Tuttavia le risorse non sono sempre appropriate, quindi alla fine ci troviamo come fisici a dover coprire molti aspetti che ci mettono un po’ in difficoltà nei tempi e nelle prescrizioni di sicurezza. C’è qualcosa che i pazienti ad esempio possono fare per tutelarsi? O magari qualcosa che dovrebbero sapere rispetto alla sicurezza negli ospedali e che invece spesso non sanno? «Spesso i pazienti non sanno che ci sono delle figure specifiche come appunto noi fisici specialisti, che ci occupiamo della sicurezza e della radioprotezione del paziente. Per cui il paziente – che ha effettuato per esempio una TAC – può richiedere una valutazione di dose e solo il fisico medico può calcolarla e validarla. È l’unica figura che che ha le competenze, oltre al supporto normativo, per validare la sicurezza. Questo molto spesso i pazienti non lo sanno».