Oggi l’espressione “Lifelong Learning” è sempre più diffusa. La conoscenza è un pilastro dell’economia e della società: promuove la crescita e la competitività della persona. Ecco perché l’apprendimento non può essere confinato a una sola fase della vita, ma deve divenire un processo costante, che unisce il percorso scolastico a eventi culturali o occasioni e esperienze formative che accrescano il bagaglio culturale. In altre parole… se prima le competenze che si acquisivano e sviluppavano durante la scuola e l’università potevano avere utilità ed efficacia per diversi anni, oggi vanno aggiornate dopo un tempo molto più breve, e pedissequamente allo sviluppo sociale e tecnologico.

In Europa il concetto di Lifelong Learning e la valorizzazione nella società della conoscenza risalgono alla metà degli anni Novanta con la pubblicazione del libro di Edith Cresson “Insegnare e apprendere – verso la società conoscitiva”. Nel 1997 poi, in occasione della Conferenza di Amburgo, ecco avvenire il superamento delle divisioni tra educazione formale, non formale e informale.
Nel 2000, con la Conferenza di Lisbona, l’Europa si pone l’obiettivo di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza più competitiva e capace di unire la crescita sostenibile con un’occupazione di qualità e una maggiore coesione sociale. La formazione che dura tutta la vita deve fornire le risorse necessarie all’individuo per sviluppare le sue potenzialità, radicare nel sapere la sua realizzazione personale e riuscire a vivere, lavorare e realizzarsi nella knowledge society.

La caratteristica del Lifelong Learning? È l’approccio personale e personalizzato. “Personale” perché è il singolo che si occupa di gestire l’accrescimento delle conoscenze e delle competenze che permettono di partecipare al mercato del lavoro e che promuovono l’autorealizzazione e l’inclusione. “Personalizzato” perché la formazione deve diventare su misura per gli individui, le loro esigenze e le diverse fasi della vita. Un percorso facilitato anche dalle nuove tecnologie che permettono di imparare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

Pienamente coinvolti nel processo di Lifelong Learning sono anche i Chimici e i Fisici che non finiscono il percorso di studio una volta conseguita la laurea, perché il loro lavoro è regolamentato da un obbligo di formazione professionale continua.
Al loro fianco c’è la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici che è accreditata come provider ECM, diventando così un soggetto qualificato a fornire corsi certificati. In più, la Federazione sottopone dei questionari per individuare gli ambiti di maggiore interesse per i Chimici e i Fisici in merito al fabbisogno formativo.
Questo costante sforzo di ricettività verso il nuovo, questa capacità di aprirsi al futuro anziché rimanere ancorati al passato, aiuta i Chimici e i Fisici a realizzare al meglio le proprie potenzialità e aspirazioni professionali e a godere delle opportunità offerte dal mondo che li circonda. Per tutta la vita.