La tossicologia studia gli effetti che le sostanze hanno sugli organismi viventi. L’obiettivo? Identificare i rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente, derivanti dall’esposizione all’agente che si vuole studiare per valutarne l’eventuale tossicità.
La tossicologia si applica e fornisce risposte importanti e spesso dirimenti in vari settori tra cui: ambientale, analitico, forense, industriale, medico e medico sportivo, alimentare, perinatale, veterinario, tossicologia da abuso.
Si potrebbe dire che le origini di questa disciplina risalgono addirittura alla preistoria, quando i nostri antenati iniziarono ad osservare quali sostanze potevano soddisfare la fame senza provocare malattie o morte. Così facendo migliorarono le loro probabilità di sopravvivenza e favorirono lo sviluppo della specie.
Paracelso è considerato il fondatore della tossicologia come scienza oggettiva e l’ideatore del principio per cui: “Tutte le sostanze sono veleni, non c’è nessuna che non sia un veleno. La giusta dose differenzia il veleno dal rimedio”. Questo assunto si basa sul fatto che, in tossicologia, il parametro principale per determinare la tossicità di una sostanza è la dose, e da qui deriva l’osservazione che tutte le sostanze assunte in certe quantità o in determinate circostanze, possono essere tossiche.
La tossicologia moderna è nata intorno ai primi decenni del XIX secolo e viene attribuita al medico spagnolo Orfila, che propose l’autonomia disciplinare di questa scienza quale studio dei veleni, orientandola verso gli aspetti medico legali ed analitici.
Questo contribuì anche all’affermazione della tossicologia forense, oggi utilizzata in diversi ambiti civili e penali: dall’analisi del sangue della vittima di omicidio per rilevare eventuali tracce di veleno a test sull’abuso di droga nello sport o alla guida, fino all’inquinamento ambientale doloso. Tutto grazie alla cooperazione di diverse figure con il tossicologo: il Chimico, il Farmacista e il Medico. I farmaci più ricercati in queste analisi sono le anfetamine, le benzodiazepine, la cannabis, la cocaina e gli oppiacei, ma anche tutte le sostanze illecite come gli stupefacenti, i veleni e le sostanze dopanti.
Il doping non è un fenomeno legato solo a pochi grandi atleti, ma coinvolge tanti sportivi amatoriali, body-builders e frequentatori di palestre. L’entità dei sequestri effettuati offre una panoramica del fenomeno: basta analizzare quante sostanze dopanti vengono ritrovate dai vari nuclei antidroga mondiali nei sequestri effettuati per combattere il traffico degli stupefacenti. È triste osservare che il 70% delle azioni compiute dai NAS si sono svolte presso Centri Sportivi frequentati da un pubblico eterogeneo.
Come era difficile immaginare, prima di tutti questi esempi, che la tossicologia fosse così presente nella vita di tutti i giorni.