Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un’opportunità unica per il nostro paese ed il contributo dei Chimici e dei Fisici è fondamentale per l’attuazione di una riforma della PA proiettata verso un Italia sempre più tecnologica, più ecocompatibile, più sostenibile, più sicura nel lavoro, più attenta agli interessi ed alla salute di tutti.

Il PNRR, come sottolineato dal Ministro On.le Prof. Renato Brunetta, è sicuramente un grande programma di investimento sulle persone, che mette al centro le competenze per ridisegnare il lavoro pubblico a misura di Next Generation Eu e migliorare i servizi per cittadini e imprese. È dunque l’occasione di pensare al raggiungimento di un potenziamento di competenze basato sulle esigenze attuali e future, andando a ridurre il depauperamento a cui si è assistito nel corso degli anni in particolare per i Chimici.

In un Italia che corre ad alta velocità per raggiungere l’obiettivo dell’attuazione del PNRR, i giovani, i laureati in fisica privi dell’esame di Stato, ed i chimici privi della possibilità di frequentare una scuola di specializzazione specifica non vedono riconosciuti i loro diritti. Dall’altro lato la PA si trova privata dalla possibilità di poter reclutare competenze specifiche di cui ha bisogno da troppo tempo.

“È necessaria una riforma delle procedure concorsuali – commenta il Presidente Orlandi Nausicaa – e nel contempo l’istituzione di una scuola specializzazione di area non medica in Chimica sanitaria, e la conversione dell’attuale scuola di valutazione e gestione del rischio chimico ai fini sanitari e concorsuali.”

Per i Chimici, in particolare, i requisiti specifici di ammissione ai concorsi dettati dal DPR 483/97, prevedono la specializzazione, senza tenere conto che da ormai oltre 15 anni è stata chiusa la Scuola di specializzazione in chimica analitica, ad oggi ancora non sostituita, con conseguente impossibilità per i giovani di poter accedere a momenti di alta formazione specialistica.

La situazione attuale è dunque quella di concorsi banditi con scuole di specializzazione proprie per l’ambito sanitario ed ambientale del Chimico – prosegue Orlandi – ed iscritti che si trovano privi del diploma di specializzazione per mancanza di scuole. Aspettiamo un segnale dai Ministeri competenti, che sono stati più volte interpellati dalla Federazione per porre un rimedio alla situazione sempre più insostenibile di assenza di Scuola di specializzazione di area non medica per Chimici.” In particolare si ricorda che la Federazione Nazionale insieme ad alcune Università ha presentato un progetto di trasformazione della Scuola Valutazione e gestione del rischio chimico in scuola di specializzazione di area non medica.

Varie sono state le proposte presentate dalla Federazione Nazionale anche a livello di modifiche normative – anche per un periodo provvisorio, che consentano ai Fisici l’accesso alla professione e ai Chimici l’accesso al mondo del lavoro con la partecipazione ai concorsi.