Protagonista di questo mese è il mercurio, metallo pesante dalla tipica colorazione bianco-argentea. Allo stato solido è duttile e tenero, ma essendo il suo punto di fusione a -38°C circa, a temperatura ambiente è uno dei pochi metalli che si presenta liquido, insieme al bromo e ad altri pochi elementi. È considerato comunque un cattivo conduttore di calore ma un buon conduttore di elettricità. Dal punto di vista chimico il suo simbolo è Hg, che deriva dal latino Hydrargyrum, ha numero atomico 80 e un peso atomico di 200,6.

Il punto di passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso è a 356°C. Sia il punto di fusione che di ebollizione sono valori insolitamente bassi per un metallo, dovuti alla conformazione degli orbitali atomici. Può formare numerose leghe denominate amalgame con molti metalli tra cui l’oro, l’argento e lo stagno.

Noto fin dai tempi antichi, ma non essendone nota la tossicità, nelle città orientali, si riteneva che aiutasse a prolungare la vita e curasse i malanni come le fratture. L’imperatore cinese Qin Shi Huang sembra essere morto in seguito all’assunzione di pillole contenenti mercurio. Alcune tracce risalenti al 1500 a.C. furono rinvenute in alcune tombe dell’antico Egitto. Gli antichi Greci e Romani lo utilizzavano come cosmetico e come unguento mentre per gli alchimisti del tempo, era un elemento primordiale che costituiva la materia. Anche la parola indù “alchimia” significa “la via del mercurio”; si riteneva, infatti, che potesse essere trasformato in oro a contatto con lo zolfo. All’elemento fu attribuito il nome del dio romano Mercurio per la sua scorrevolezza e la sua mobilità.

Il fisico e matematico italiano Evangelista Torricelli in un noto esperimento del 1644 lo usò per misurare per primo la pressione atmosferica a livello del mare. Trovò che tale valore corrispondeva alla pressione esercitata (alla temperatura di 0° C) da una colonna di mercurio alta 760 mm sulla superficie di 1 cm2. Dopo aver riempito di mercurio un tubo lungo e sottile e chiuso ad una delle sue estremità, immerse l’estremità libera del tubo in una bacinella piena di mercurio. Notò che, a differenza di quanto si sarebbe aspettato, il tubo non si svuotava completamente ma al livello del mare e alla temperatura di 0° la colonna di mercurio nel tubo rimaneva alta 760 mm.

A tale altezza infatti, la colonna di mercurio esercita una pressione che uguaglia la pressione atmosferica dell’aria che agisce sul mercurio. Il livello raggiunto dal mercurio fornisce una misura del valore della pressione atmosferica. Tale valore è abbastanza elevato e corrisponde circa alla pressione esercitata da una massa di 2,1 kg che agisce su una monetina da un centesimo di euro. La pressione però non viene avvertita dall’uomo in quanto è compensata da una pressione uguale e contraria che l’atmosfera esercita dall’interno del nostro organismo verso l’esterno.

Esperimenti a parte, il mercurio trova principale impiego nella preparazione di prodotti chimici industriali e in campo elettrico ed elettronico. Veniva usato nei termometri (negli ultimi anni è stato sostituito dall’alcool), barometri, sfigmomanometri, coulombometri, pompe a diffusione e molti altri strumenti da laboratorio. Tra i suoi impieghi in campo elettrico ed elettronico rientrano la realizzazione di: interruttori, elettrodi, pile. In campo medico, l’amalgama di mercurio con altri metalli è era fino a pochi anni fa usata per realizzare le otturazioni dentali.

E a proposito di denti, il mercurio, purtroppo, arriva in piccole dosi anche sulle nostre tavole. La fonte principale di assunzione, infatti, è rappresentata dal cibo. In particolar modo dal pesce. Vista la presenza di elevate percentuali dell’elemento rilevate nei nostri mari è necessario bandire il pesce dalla nostra dieta? Certamente no. Basta diversificarne il più possibile il consumo e acquistarlo con consapevolezza, privilegiando le specie meno inquinate. È consigliabile scegliere pesci di piccole dimensioni, perché maggiore è la grandezza e l’età del pesce, più probabilità esistono che il mercurio, nemico terribile del sistema nervoso centrale, sia concentrato nelle sue carni, come logica conseguenza della catena alimentare. Quindi, con un po’ di attenzione, i consumatori di sushi e spaghetti ai frutti di mare possono dormire sonni tranquilli. E soprattutto, sedersi tranquilli a tavola.

La città di Minamata, in Giappone, negli anni ’50 dello scorso secolo ha subìto un fortissimo inquinamento da mercurio e di conseguenza la sua fauna ed i suoi abitanti hanno sviluppato problematiche molto gravi di tipo neurologico. Proprio in memoria di questo gravissimo episodio, il 18 gennaio 2013 è stata redatta una Convenzione che prevede il regolamento del commercio del mercurio e dei rigidi controlli e riduzioni su una vasta gamma di prodotti, processi e industrie in cui viene utilizzato, rilasciato o emesso mercurio. La Convenzione di Minamata è stata condivisa e firmata da più di 90 Paesi, tra i quali l’Italia, che è stata tra i primi firmatari.