Eccoci al consueto appuntamento con la celebrazione dei Nobel assegnati, e quest’anno direi che da italiani, Fisici e scienziati in generale, abbiamo potuto goderne appieno.

Come abbiamo letto su tutte le testate giornalistiche, lo scorso 5 Ottobre il premio Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato al Professore Giorgio Parisi, Fisico e docente ordinario di Fisica teorica de La Sapienza, tanti tra i nostri Colleghi lo hanno conosciuto o incontrato durante il loro percorso accademico.

L’ultimo Fisico italiano a vincere il Nobel era stato Rubbia nel 1984 per i suoi studi in ambito nucleare.

Parisi ha vinto il premio Nobel per i suoi studi sui sistemi fisici complessi, ha condotto per anni studi osservando e poi spiegando il comportamento dei microcomponenti all’interno di macrosistemi.

I macrosistemi sono oggetto di studi dei fisici da almeno due secoli, scontrandosi anche con le loro peculiarità matematiche. Nello specifico, Parisi ha dedicato il suo lavoro ai cosiddetti vetri di spin, un particolare tipo di leghe metalliche in cui gli atomi di ferro sono inseriti casualmente in una griglia di atomi di rame.
Un esempio di sistema complesso e disordinato la cui comprensione oggi trova applicazione anche in campi apparentemente lontani: biologia, le neuroscienze e il machine learning.

Notevole e ciò che colpisce, al di là dell’elevato grado di conoscenza della Fisica, è anche la grande umanità dello Scienziato italiano, in grado di “raccontare” in modo semplice e umile i suoi studi, le sue soluzioni.

Un grande esempio di modus operandi dell’uomo di Scienza che, spinto dalla curiosità, studia, approfondisce e con stupore fa passi in avanti nella ricerca, con pazienza e dedizione. Non meno importante la collaborazione che Parisi ha fortemente cercato e realizzato con i colleghi matematici, esempio di come la sinergia delle menti scientifiche sia la strada per arrivare a risultati incredibili.

 

Dott.ssa Fis. Erica Martinucci
Referente Fisico per la comunicazione della FNCF