Lo spumante è il preferito dai milanesi, il bianco il più amato dai romani e il rosso il più bevuto dai napoletani. Nel nostro Paese, anche se tanti ammettono di non essere degli intenditori, il vino è per tradizione un grande protagonista.

Dal suo consumo emergono diversi dati che aiutano a tratteggiare degli interessanti “eno-profili” dal significato puramente statistico: il 50% di chi beve rosso è uomo e il 47% ha tra i 53 e i 73 anni. Tra i fedelissimi dello Spritz, il 27% è donna e il 29% ha tra i 18 e i 38 anni. Tra quelli che preferiscono brindare con un calice di spumante il 14% ha un reddito alto e il 15% risiede nelle regioni del nord.

Il tema bio introduce altre tre categorie di consumatori: i bio-attratti, molto interessati ai vini biologici e che rappresentano il 36% dei bevitori, i bio-light, caratterizzati da un approccio non convinto e un po’ modaiolo ai prodotti biologici (33%) e infine i bio-refrattari che formano il restante 31%.

La pandemia ha influenzato molto le abitudini dei consumatori, ad esempio la percentuale di chi comprava il vino nei supermercati è passata dal 58% al 52%, un calo motivabile da una sempre maggiore ricerca di qualità e specificità. Questo dato è confermato dalle persone che hanno iniziato a frequentare enoteche, cantine e negozi specializzati. Anche l’acquisto di bottiglie online è cambiato: l’e-commerce di proprietà permette di accedere direttamente al viticoltore e se prima del lockdown il 71% degli italiani non aveva mai fatto un acquisto online dai siti di una cantina, oggi la quota è scesa al 64%.

Dimenticando numeri e statistiche ci si potrebbe chiedere con che spirito le persone si approcciano al bere. Nel nostro Paese la risposta può essere ricercata nella cultura del vino, tramandata principalmente dalle famiglie: sembra che gli italiani abbiano sviluppato un’associazione mentale rispetto a questa bevanda, che viene legata alla tradizione, alle occasioni speciali e alla convivialità. Una risposta convincente, visto che, come accennato in precedenza, solo un quarto dei consumatori si dice esperto, cioè in grado di riconoscere ciò che sta sorseggiando.

Pensare che le occasioni per ampliare la cultura del vino non mancherebbero: nel Decanter World Wine Awards 2021, uno fra i più prestigiosi premi internazionali del mondo del vino, l’Italia ha conquistato il terzo posto piazzando ben sette vini in classifica. Degna di nota una prima vittoria in assoluto per un Prosecco di Valdobbiadene 47/87 Rive Di Vidor Extra Dry 2019 di Castello e per un vino bianco friulano, Stare Brajde ‘Collio’ 2019 della cantina Muzic. Gli altri protagonisti in bottiglia? Fuocoallegro Piedirosso 2019, di Casa Setaro; Barolo, Piedmont 2016 di Diego Morra, Monvigliero; Brunello di Montalcino di Castiglion del Bosco, 2016; Derthona Timorasso, Colli Tortonesi, Piedmont di Broglia, 2018 e la Riserva, Carmignano 2013 Vin Santo di Capezzana.

I vini Made in Italy sono un’autentica ricchezza, per questo esistono numerosi acronimi relativi alle denominazioni di origine e indicazioni geografiche: garantiscono una sicurezza maggiore per i consumatori, ma anche per le imprese produttrici. La sigla DOP indica prodotti le cui caratteristiche dipendono in tutto o in parte dall’ambiente geografico in cui sono prodotti. Tutte le fasi produttive devono avvenire in quella determinata zona. I vini DOCG sono regolamentati da un disciplinare rigido, contraddistinti da una zona di origine precisa e molto spesso anche da una sottozona. DOC è un marchio di origine italiana, utilizzato in enologia e compreso oggi nella categoria europea DOP. È un riconoscimento di qualità attribuito a vini prodotti in determinate zone e recanti la medesima in etichetta. L’acronimo IGP identifica prodotti aventi qualità determinate dall’origine geografica. Almeno una delle fasi produttive deve avvenire in quella determinata zona. IGT è un riconoscimento di qualità attribuito ai vini da tavola ottenuti da uve determinate e provenienti da zone ampie ben definite. È un marchio ricompreso in quello comunitario IGP.

Una piccola, ma imprescindibile mappa da imparare a memoria: per orientarsi con consapevolezza nel vasto mondo del vino e trovare un tesoro da nascondere… in cantina.