Buongiorno a tutti, mi chiamo Danilo Aragno e attualmente sono un Dirigente sanitario dell’Unità Operativa Complessa di Fisica Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini. Sono iscritto all’Ordine Interregionale dei Chimici e dei Fisici del Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise dal 2018. Da poche settimane sono stato eletto dal Consiglio Nazionale nel nuovo Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici insediatosi il 17 marzo 2022.

Nell’ultima tornata elettorale, le liste candidate al Comitato Centrale presentavano una componente proporzionale di chimici e fisici a rappresentanza di entrambi i profili professionali. La Federazione quindi, nella nuova veste, per la prima volta vede un Comitato Centrale completo con il valore aggiunto della presenza di entrambe le professioni, ovvero con 3 Fisici e 12 Chimici, che hanno lo spirito e la volontà di collaborare insieme per valorizzare le competenze ed il ruolo sociale dei nostri professionisti.

Mi sono laureato in Fisica nel 1991 presso l’Università La Sapienza di Roma e ho conseguito il titolo di Specialista in Fisica Medica presso la Scuola di Specializzazione in Fisica Medica della stessa Università. La mia attività lavorativa di fisico è iniziata nel 1992 svolgendo attività di ricerca presso il Dipartimento Innovazione e Sviluppo dell’ ENEA Casaccia di Roma nell’ambito di simulazioni Monte Carlo per test radiografici non distruttivi. Successivamente, dal 1994 al 2001, sono stato contrattista di ricerca presso il Laboratorio di Fisica dell’Istituto Superiore di Sanità occupandomi sia di valutazione dei rischi del nascituro e della donna in gravidanza durante gli esami diagnostici con risonanza magnetica, sia di dosimetria retrospettiva con spettroscopia EPR su matrici biologiche. Ma la passione per le applicazioni della fisica in medicina, nata con la collaborazione con i Fisici Sanitari che seguirono prima la mia tesi di laurea presso l’Istituto Regina Elena-IFO di Roma e poi la tesi di specializzazione svolta presso gli Ospedali Civili di Brescia, si imponeva in maniera sempre più coinvolgente. Dopo una lunga collaborazione come Fisico Sanitario presso il Servizio di Radiologia e Radioterapia l’Ospedale San Pietro di Roma, svolta parallelamente all’attività di ricerca presso l’ISS, nel 2001 ho vinto un concorso da dirigente fisico presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma. L’ingresso nel Servizio Sanitario Nazionale ha ultimato il mio percorso lavorativo post laurea e post specializzazione, la scelta definitiva era compiuta: avrei lavorato come Fisico Medico all’interno di un Ospedale.

Questo scelta ha cambiato la mia vita professionale di fisico e, più in generale, anche come persona: indirizzare la propria attività lavorativa al bene del paziente, nella prospettiva di sua guarigione o cura, nel rispetto della dignità della persona umana, perseguendo lo scopo della difesa della salute, ovvero del mantenimento dello stato di benessere fisico, psichico e sociale. Ma non solo: motivare con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale ogni atto professionale, eseguire con competenza, perizia e prudenza il proprio lavoro, secondo scienza e coscienza. Con tali presupposti, lavorare come Fisico Medico è diventato per me appassionante, coinvolgente e particolarmente sfidante. Il fisico medico che opera presso una struttura sanitaria è il professionista sanitario che, lavorando a stretto contatto con il medico specialista di area radiologica, agisce per garantire la sicurezza e l’efficacia della diagnosi e della terapia. Il fisico medico ha specifiche ed esclusive responsabilità sulla valutazione preventiva, la misura, il calcolo e l’ottimizzazione della dose di radiazione assunta dal paziente nelle indagini radiologiche, medico nucleari e nei trattamenti radioterapici. La protezione del paziente non è circoscritta comunque alle sole radiazioni ionizzanti ma a tutte le applicazioni della medicina che utilizzano gli agenti fisici (basti pensare alle applicazioni diagnostiche e terapeutiche della risonanza magnetica, degli ultrasuoni, dei laser e dei campi elettromagnetici).
In sintesi, l’esercizio professionale specialistico della fisica medica riguarda le applicazione della fisica delle radiazioni, la dosimetria e la radioprotezione, con relativo impiego di apparecchiature, strumentazione e metodi necessari per la misura e la valutazione nelle pratiche mediche finalizzate all’effettuazione sicura e ottimizzata di prestazioni assistenziali di diagnosi, cura e prevenzione.

Il fisico medico che lavora nelle Aziende Sanitarie, sia territoriali che ospedaliere, afferisce, generalmente, alle Unità Operative di Fisica Sanitaria che di norma sono incardinate all’interno di Dipartimenti Sanitari oppure presso le Direzioni Sanitarie delle strutture. Nell’ ambito dell’organizzazione delle Aziende Sanitarie, l’Unità Operativa di Fisica Sanitaria svolge in via esclusiva attività specialistiche sanitarie nonché attività di progettazione, controllo e gestione connesse con le applicazioni della Fisica in medicina, con particolare riguardo all’impiego delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. Ha strette interrelazioni con la Direzione Generale, Sanitaria ed Amministrativa Aziendale, collabora con l’Unità Operativa Acquisizione Beni e Servizi, l’Unità Rischio Clinico e interagisce con tutte le unità organizzative aziendali interessate dai suoi specifici settori di intervento e competenza ed in particolar modo con le unità di Radiodiagnostica, di Radioterapia e di Medicina Nucleare, anche in relazione alla gestione e innovazione della relativa tecnologia. Alcune delle attività svolte dalla Unità Fisica Sanitaria sono conformi a precisi riferimenti normativi. Nelle strutture Sanitarie le unità di Fisica Sanitaria svolgono quindi un ruolo infungibile in materia di elaborazione e di ottimizzazione dei processi clinici nei settori della diagnostica per immagini, della radioterapia, della medicina nucleare e di tutte quelle attività connesse all’uso ottimale e sicuro delle alte tecnologie radiologiche, della protezione da rischi e pericoli delle esposizioni dei lavoratori, dei pazienti e della popolazione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Next Generation EU e PNRR rappresentano un’opportunità di portata straordinaria per non dire epocale per l’Italia. Non solo per gli ingenti fondi stanziati ma anche per l’ampio spettro di riforme, di misure e di interventi previsti, in particolare nella MISSIONE 6 Salute, che appaiono ben centrati sulle criticità strutturali, tecnologiche, organizzative del sistema Salute italiano. Il sistema di riforme previsto rappresenta una opportunità imperdibile per riformare il SSN, anche nell’ottica del riequilibrio territoriale, di cui anche la fisica medica italiana necessita per raggiungere standard omogenei ed uniformi in tutto il Paese.

 

Dott. Fis. Danilo Aragno
Consigliere Fisico Comitato Centrale FNCF