Il Progetto Green Labs ha come elemento centrale quello di far comprendere la parola Chimica e che la Chimica è il fondamento della natura , della vita e delle trasformazioni che permettono al pianeta di rinnovarsi consentendo la vita.  Per fare questo bisogna andare oltre all’analisi superficiale ed è necessario capire e non solo sapere. La Chimica come già evidenziato dal Consiglio Nazionale dei Chimici nel 2012 con la sua posizione divulgativa sullo sviluppo sostenibile è chiamata a rispondere con nuovi materiali, con sintesi, a contribuire allo sviluppo armonico del pianeta, a ripristinare equilibri a contrastare i cambiamenti climatici, la carenza di acqua potabile, alla messa a punto di nuovi farmaci e via di seguito.

Per raggiungere tali obiettivi si è iniziato un esercizio a livello nazionale per valutare la capacità di riflessione dei ragazzi, ed a tal fine sono state elaborate una serie di domande che hanno lo scopo di valutare non tanto la completezza della formazione, ma il delicato passaggio che intercorre tra conoscenza e consapevolezza.

Successivamente sono state individuate due esperienze in cui la Chimica è presente ma non avvertibile a prima vista: la fermentazione anaerobica e l’acquaponica.

ESPERIENZA  ANAEROBICA:

L’esperienza vuole condurre alla comprensione dei meccanismi chimici, mediati attraverso sistemi viventi, che portano alla trasformazione della materia .

La base concreta dell’esperienza è stata confermata dalla DIRETTIVA (UE) 2018/851 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti la cui in particolare all’art.22  la Direttiva prevede:

Gli Stati membri adottano a norma degli articoli 4 e 13, misure volte a:

  1. incoraggiare il riciclaggio, ivi compreso il compostaggio e la digestione, dei rifiuti organici, in modo da rispettare un livello elevato di protezione dell’ambiente e che dia luogo a un output che soddisfi pertinenti standard di elevata qualità.

Gli studenti hanno potuto così comprendere perché gli organismi viventi utilizzano glucosio come fonte principale e non possono veicolare esano. E’ utile in questa esperienza fare un parallelo con il processo di produzione della birra. Per la comprensione degli sviluppi futuri è bene che gli stessi vengano portati alla conoscenza della reazione di Sabatier da CO2 a CH4.

L’ESPERIENZA ACQUAPONICA:

Con il termine acquaponica viene indicato un sistema di produzione agroalimentare che coniuga l’acquacoltura con la coltivazione idroponica. Un  impianto  acquaponico, infatti, utilizza l’acqua di scarico delle vasche dove vengono allevati i pesci per irrigare particolari letti di crescita privi di terra e concime dove sono collocate le piantine da coltivare.

L’esperienza vuole condurre alla comprensione dei meccanismi chimici, di bilanciamento dei cicli e come il rifiuto metabolico sia utilizzabile dalle piante e la restituzione da parte delle stesse  di acqua con quantitivi di ossigeno utili alla vita.

La base concreta dell’esperienza è Il Libro bianco della Commissione del 1 marzo 2017 il quale espone possibili percorsi per il futuro dell’Europa.

L’acquacoltura associata all’idroponica che viene individuata con il termine di acquaponica, svolgerà ruoli sempre più importanti, per le comunità rurale e montane , per le città per alleggerire la domanda di cibo da altri luoghi, per la salvaguardia ed il rinnovamento delle risorse del suolo pesantemente sfruttate ai fini alimentari e per i ripopolamento dei mari, per la coltivazione di specie utili alla semisintesi di nuovi prodotti altamente biocompatibili e riciclabili.

Gli studenti hanno potuto comprendere perché è possibile coltivare senza terreno e perché la crescita è più veloce. Hanno dovuto risolvere il problema della circostanza che il ciclo è aperto in quanti necessita di mangime autoprodotto e proporre soluzioni su tale punto.

Per la comprensione degli sviluppi futuri è bene che gli stessi vengano portati alla conoscenza dei principi della tutela alimentare.

Dato che tra gli scopi del progetto vi è modificare l’atteggiamento dei discenti da soggetti passivi destinatari di informazioni ad attori applicativi delle conoscenze, per i 10 ragazzi selezionati dagli istituti risultati primi nella selezione fatta dalla Federazione Nazionale dei Chimici e dei Fisici, a conclusione del Progetto è stato possibile partecipare all’esperienza pratica di produzione di birra a partire dal malto.

Questa  esperienza  finale è stata sviluppata per unire le due esperienze precedenti . E’ stato proprio nell’ambito della produzione della birra che il  chimico danese Søren Peter Lauritz Sørensen, direttore del laboratorio Carlsberg, elaboro l’espressione matematica −log[H+],applicando la sua formula si aveva una scala da 0 a 14 quindi il range di fermentazione va tra 3,5 e 6. Lui chiamo questi numeri pH, dalle iniziali del latino pondus hidrogenii.

La produzione di birra, insieme di operazioni manuali ben ragionate di cui se ne deve conoscere il senso per arrivare alla bevanda, risponde ai requisiti della Pedagogia.

Il progetto Green Labs  potrà continuare  anche dopo la sua fine grazie anche all’impegno degli Ordini territoriali che potranno continuare a stimolare ed informare i giovani  per avere cittadini protagonisti e professionisri attenti e proiettati nel futuro.

Infatti il workshop conclusivo ha visto coinvolti l’Ordine Interprovicniale dei Chimici e dei Fisici della Sicilia e il suo Presidente il Dott. Chim. Vincenzo Nicolì, il quale ha espresso compiacimento per l’ottima riuscita del progetto. Lo stesso ha anche rappresentato l’importanza della divulgazione scientifica a tutti i livelli e non soltanto nella scuola superiore, ma ribadendo la necessità di educare fin dall’infanzia i bambini alle scienze, suscitando in loro la curiosità per ciò che ci circonda. Il Dott. Nicolì ha sottolineato inoltre l’importanza di progetti come quello di Green Labs, dove gli studenti possano approfondire temi che per ragioni di tempo e di didattica a volte a scuola sono studiati solo superficialmente, ed ha inoltre segnalato quanto sia fondamentale far crescere e sviluppare in loro il senso critico.

Al workshop conclusivo era presente anche la FNCF rappresentata dal Presidente Dott. Chim. Nausicaa Orlandi e dal Tesoriere Dott. Chim. Mauro Bocciarelli, oltre agli insegnanti che hanno seguito i progetti ed alcuni studenti.

Per una relazione contenente ulteriori approfondimenti sul progetto Green Labs e sui suoi contenuti clicca qui.

 

Dott. Chim. Eugenio Cottone
Referente scientifico per il progetto Green Labs