Nei giorni scorsi è venuta a mancare a Treviso all’età di 97 anni la Dott.ssa Chimico Luciana Ronchi, la seconda donna in Italia a svolgere l’attività di Chimico clinico nella storia. Durante un incontro in una piazza del centro storico di Treviso con sua figlia Luisa Sirena, già insegnante di storia dell’arte, è stato bello ricordare la figura della Dott.ssa Luciana Ronchi. È bello dunque poterne restituire, oltre alla storia, anche il carattere pionieristico e l’appassionato senso di appartenenza ed orgoglio legato alla professione.

 

 

Cresciuta vicino a San Donà di Piave e laureata in chimica a Padova, la prima esperienza professionale della Dott.ssa Ronchi si è svolta in una vetreria a Murano, isola veneziana celeberrima da secoli per la produzione di oggetti in vetro. Solo poco tempo dopo per la Dott.ssa Ronchi si aprivano le porte del settore clinico e ospedaliero, esaltando quella che, a posteriori, si è rivelata essere la sua grande passione professionale: la chimica clinica.

Iniziava infatti a lavorare all’Ospedale S. Leonardo a Treviso, oggi non più esistente, dove in turni diurni e notturni eseguiva analisi chimico cliniche su pazienti ma anche su defunti, quando necessario e perlopiù in casi di morti violente. A testimonianza del suo lavoro, la Biblioteca di Treviso conserva anche una pubblicazione della Dott.ssa Ronchi consistente in uno studio sul sangue di cadavere. Fra l’altro, all’Ospedale S. Leonardo è stata scattata nel 1960 la fotografia posta a corredo di questo articolo, che raffigura la Dott.ssa Luciana Ronchi soddisfatta, al lavoro nel laboratorio ospedaliero.

Proprio al S. Leonardo ha conosciuto il Dott. Menenio Bortolozzi, Medico che ha fortemente sostenuto e valorizzato il ruolo del Chimico nella sanità quale professionista che lavora a stretto contatto col Medico allo scopo di esprimere una diagnosi più precisa e accurata possibile. È impressionante oggi vedere quale lungimiranza vi fosse in tali ragionamenti allora, poiché il Chimico come sappiamo è diventato per legge professione sanitaria solo nel 2018.

In seguito Luciana Ronchi ha svolto la professione di Chimico clinico presso il “nuovo” Ospedale Ca’Foncello di Treviso, fino al suo ritiro dalla professione.

La figlia Luisa ricorda che Luciana Ronchi si presentava sempre come Dottoressa in Chimica e che più volte si diceva orgogliosa di essere un Chimico. Nel 1970 all’età di 45 anni abbandonava la professione per motivi famigliari, ripensando tuttavia ad un’eventuale svolta verso l’insegnamento, poi non attuata nonostante la proposta di una cattedra in chimica presso un istituto tecnico superiore a Treviso. Lei stessa, in considerazione del suo carattere riservato, aveva sentito l’insegnamento come non adatto a sè, pur essendone attratta.

Conservava però l’amore per lo studio e il ricordo della sua esperienza formativa all’Università, sorride oggi Luisa rammentando la madre a metà tra allibita e ammirata che diceva prima a lei e poi ai suoi figli “Ma come fai a prendere questi voti così alti???” riferendosi ai risultati nello studio universitario. Il motivo? Lei, Luciana Ronchi, aveva studiato chimica industriale, una scienza dura, realmente impegnativa a livello di ragionamento, e con materie dure era ben difficile portare a casa tanti 30!

 

 

Dott.ssa Chim. Roberta Giacometti