Salutata l’estate e le vacanze, a settembre torniamo tutti al solito tran-tran. Tra la ripresa del lavoro e la riapertura delle scuole non ci resta che aspettare il fine settimana per rilassarci un po’. O per saltare sul divano, tifando in televisione la squadra del cuore. Perché nel nostro Paese il calcio non è solo uno sport, come aveva capito bene Winston Churchill autore dell’aforisma: “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”
Certo per molti di noi il calcio è vitale, ma c’è un altro “calcio” altrettanto importante. È l’elemento chimico appartenente al gruppo dei metalli alcalino-terrosi dal simbolo Ca. Scoperto e isolato nel 1808 dal chimico inglese Sir Humphry Davy attraverso il processo dell’elettrolisi, è molto abbondante in natura e costituisce circa il 3,5 % della crosta terrestre, appartenendo a molteplici sostanze costituenti materiale geologico. I terreni e le acque lo contengono praticamente sempre ed è l’elemento principale da cui dipende la “durezza” delle acque potabili e industriali. Dal colore bianco-argenteo, è un metallo abbastanza tenero, duttile e malleabile anche a bassa temperatura. Indispensabile alla vita degli animali e dei vegetali, è un elemento elettropositivo dallo stato di ossidazione +2. A freddo decompone l’acqua sviluppando idrogeno in una reazione red-ox esotermica che fa precipitare l’ossido di calcio (noto anche come calce viva), reagisce bene con gli alogeni e si scioglie in ammoniaca liquida dando una soluzione intensamente colorata in blu.
Molto abbondante in natura è il carbonato di calcio, che in molte civiltà antiche, e poi durante il corso dei secoli fino ad oggi, veniva cotto a 900°C per ottenere la già sopra menzionata calce viva, fondamentale non solo come sostanza di partenza per comporre malte ed intonaci, ma anche in situazioni di emergenza sanitaria nel caso di epidemie o guerre, per abbattere virus o batteri che causavano un numero eccezionale di morti o per scongiurare il formarsi di malattie imputabili alla putrefazione dei cadaveri ammucchiati in fosse comuni.
Ma il carbonato di calcio presente in rocce perlopiù sedimentarie, ma anche metamorfiche, pure in presenza di impurezze che conferiscono alla pietra delle tonalità colorate, è sempre stato apprezzato nella storia anche come materia per l’arte della scultura.
Il calcio è anche uno dei “metalli” più abbondanti nel corpo umano e svolge numerose e importanti funzioni metaboliche. Possiamo assimilarlo attraverso latte e latticini, spinaci, cavolfiori, nocciole e legumi. Per conservare in salute la massa ossea abbiamo bisogno di un’assunzione quotidiana di circa 1.000 mg. La sua mancanza è una delle principali cause dell’osteoporosi, malattia in cui le ossa diventano estremamente porose e soggette a fratture. A questo proposito, è curioso studiare il caso di un astronauta in missione: per ogni mese passato nello spazio, si verifica la riduzione della densità delle ossa di circa l’1-2%. Non essendoci la stessa forza di gravità alla quale siamo abituati sul nostro pianeta, infatti, le ossa non subiscono il peso del corpo e quindi non si rigenerano, costringendo gli astronauti a fare uso di medicinali contro l’osteoporosi.
Il nostro breve viaggio nel mondo del calcio termina qui, passiamo la linea alla prossima partita… di calcio.