Si è tenuto nell’ambito della fiera Ambiente Lavoro a Bologna il convegno nazionale REACH-CLP-OSH_2024 che ha trattato in particolare alcuni aspetti della nuova Scheda di Dati Sicurezza di cui al Regolamento (UE) 2020/878 propedeutica alla Valutazione del Rischio da agenti chimici che destano molta preoccupazione per la salute dei lavoratori con particolare attenzione agli agenti cancerogeni, mutageni e tossici per il ciclo riproduttivo. (Tra il 19 e il 21 novembre 2024 si è tenuta la fiera Ambiente Lavoro di Bologna, il principale evento in Italia dedicato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Ndr).
Il consueto appuntamento annuale organizzato e promosso da Regione Emilia Romagna, Inail, Azienda USL di Modena – Dipartimento di sanità pubblica, ha visto partecipare attivamente la Federazione nazionale degli ordini dei chimici di fisici con un proprio contributo in ambito scientifico. L’evento gestito e coordinato dal Dott. Celsino Govoni, del Gruppo Tecnico Interregionale per la Sicurezza Chimica, ha posto quest’anno l’accento sul recente D.Lgs. 135/24 che modifica ed integra il decreto legislativo 81/08 introducendo tra le novità la valutazione del rischio correlata alla presenza di agenti tossici per il ciclo riproduttivo. Queste modifiche normative spostano l’attenzione del datore di lavoro sul rischio di sviluppo di malattie professionali correlate alla presenza nei luoghi di lavoro di lavorazioni o agenti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione.
Ne deriva l’esigenza di effettuare nell’ambito delle attività aziendali una disamina dei prodotti e dei processi al fine di verificare l’eventuale presenza di tali agenti e operare in ottica di eliminazione o riduzione del rischio. Proprio la pericolosità insita in tali agenti determina la possibilità per un’impresa di sostituirli con altri agenti a meno rischio o, ove ciò non sia possibile come ad esempio nel caso dell’esposizione a polvere di legno duro nelle falegnamerie, ad attuare misure di controllo, monitoraggio, mitigazione del rischio. Fondamentale per la scelta delle misure di prevenzione e protezione è la conoscenza del livello di esposizione del lavoratore, che richiede necessariamente l’effettuazione di analisi chimiche negli ambienti di lavoro volte a determinare la quantità degli inquinanti ed il correlato livello di esposizione.
I dati quindi di concentrazione a cui è esposto il lavoratore diventano fondamentali per determinare le scelte di impianti di aspirazione e dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Gli stessi dati caratterizzano inoltre del tempo l’esposizione del lavoratore e combinate con i dati sanitari degli accertamenti effettuati dal medico consentono di monitorare la salute del lavoratore. In questo processo volto a garantire la salute della popolazione lavorativa il chimico professionista è la figura di riferimento, e la persona il professionista che alle competenze per poter supportare le imprese nelle scelte impiantistiche della ricerca di agenti sostitutivi nella definizione di protocolli le procedure di lavoro sicure.