Sandro Sandrini

 1) Chi è Sandro Sandrini?

Sono un Chimico, libero professionista, esperto in materie ambientali. Le mie carche sono state le seguenti: Segretario dell’Ordine dei Chimici della Toscana dal novembre 1986 al marzo 1994. Membro del Consiglio Nazionale dei Chimici, dal febbraio 1994 al marzo 2001. Membro del Comitato Fondatore dell’Epap, su designazione del Consiglio Nazionale dei Chimici, con nomina del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, dal novembre 1996 al novembre 2001. Presidente dell’Epap dal dicembre 2001 al febbraio 2006. Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Epap dal febbraio 2006 al giugno 2010.
Vicepresidente di SIPRE 103 – Roma, società per azioni operante nel settore informatico dedicato agli Enti previdenziali, dal gennaio 2006 ad aprile 2009. Attualmente sono Membro del Consiglio dell’Ordine dei Chimici della Toscana, dall’ottobre 2009.

2) Perché si candida?

Due sono i motivi, tra i tanti, che mi hanno indotto a ripresentare la candidatura al Consiglio di Indirizzo Generale: innanzitutto la scarsa interazione tra l’Ente e gli iscritti, accentuatasi nell’ultimo triennio (attualmente limitata in pratica al solo sito istituzionale) con conseguente mancanza di qualunque tipo di coinvolgimento della base, che si vede privata della possibilità di avanzare istanze e suggerimenti per il miglioramento del funzionamento dell’Ente, con la conseguenza di un sempre maggiore diffuso e crescente senso di diffidenza, se non di sfiducia, in una larga parte di iscritti, che avvertono una mancanza di trasparenza, da parte dell’Ente, talvolta ingiustificata.
L’altro motivo riguarda la necessità di una revisione delle attuali norme che collocano l’Epap tra gli enti pubblici, privandolo di quella autonomia che dovrebbe avere in quanto nato per volontà del legislatore come istituzione privata.
Questo secondo aspetto incide fortemente sulla libertà dell’Ente di amministrare il proprio patrimonio in modo da poter porre in atto tutte le possibili strategie per cercare di incrementare al massimo i montanti personali degli iscritti e migliorare i tassi di sostituzione. Penso a risorse che possono derivare in parte dagli esuberi del contributo integrativo, in parte dall’eliminazione degli sprechi e da un rigoroso contenimento delle spese, senza per questo niente togliere alle prestazioni assistenziali che l’Ente sta già erogando.

3) Quali sono le sue proposte per l’Epap?

Penso che per cercare di intraprendere i percorsi accennati sia necessaria una revisione dell’attuale sistema di governance – che per molti aspetti non favorisce l’armonizzazione degli obbiettivi tra i vari organi – introducendo una limitazione della durata e del numero di mandati dei consiglieri rispetto a quelle attuali, un nuovo meccanismo di calcolo del numero dei componenti di ciascun organo, una ridefinizione dei compiti e ruoli degli organi ed infine nuovi meccanismi di elezione in cui i membri del CdA, nominati dai rispettivi CCNN, siano espressione del Consiglio di Indirizzo Generale.