Claudio Torrisi

1) Chi è Claudio Torrisi?

Chimico, libero professionista, iscritto dal 1970 all’Ordine di Chimici di Catania, di cui è Presidente dal 2000, rieletto sino al 2017. Ha ricoperto la presidenza, dal 2010, del Centro Studi “Chimica, Sviluppo e Ambiente”, fondato dall’Ordine e dall’Università di Catania, confermato sino al 2018.Esperto in problematiche ambientali, opera dal 1980, quale consulente di enti pubblici e privati, nei settori delle acque reflue e primarie, dell’aria e dei rifiuti e nell’ambito della sicurezza alimentare e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare per la valutazione del rischio chimico.Per oltre un decennio è stato Amministratore Unico, oltreché Direttore Tecnico, di società operanti a livello nazionale nel settore dell’impiantistica ambientale. Eletto nel 2006 nel Comitato dei Delegati dei Chimici dell’Epap, alle elezioni del 2010 è stato eletto al Consiglio di Indirizzo Generale. Nel 2010 è stato nominato, quale esperto ambientale, Assessore all’Ambiente del Comune di Catania e Componente della Commissione Regionale di cinque esperti per la revisione del Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia. Nel 2012, Assessore della Regione Siciliana all’Energia, Acque e Rifiuti.

2) Perché si candida?

L’EPAP è assimilabile ad una grande azienda privata, con un consistente patrimonio da amministrare costituito dai versamenti contributivi dei propri iscritti, e quindi da salvaguardare ed incrementare nei loro interessi, ma, contemporaneamente, è sottoposto alle rigide norme che regolano l’attività degli enti pubblici in quanto è istituita per garantire la tutela prevista dall’articolo 38 della Costituzione.
Per tale ragione l’EPAP deve essere gestita con grande competenza ed esperienza amministrativa sia nel settore privato che in quello pubblico, adottando la massima trasparenza ed imparzialità.
La legge istitutiva e lo statuto prevedono che la gestione dell’EPAP sia affidata ad una “governance duale”, ovvero con un Consiglio di Indirizzo Generale (CIG), che rappresenta e viene eletto dagli iscritti, col compito di stabilire le linee politiche e programmatiche dell’Ente, e un Consiglio di Amministrazione (CdA), che rappresenta le Categorie professionali, ovvero i Consigli Nazionali costituenti, ma che per scelta statutaria viene anch’esso eletto dagli iscritti, la cui funzione è esclusivamente amministrativa-esecutiva, sulla base delle indicazioni programmatiche del CIG. Esiste poi, per l’EPAP, unico Ente pluricategoriale, un Comitato dei Delegati, con la funzione di verificare l’equilibrio gestionale fra le quattro categorie. Il tutto sotto il controllo del Collegio Sindacale. Il CdA e il CIG dovrebbero pertanto agire in assoluta sintonia e condivisione per assicurare una corretta, efficiente, efficace e trasparente gestione. Tuttavia si è verificata, progressivamente, una crescente sorta di autarchia del CdA, e addirittura di una parte “maggioritaria” di esso, che, noncurante dei voti contrari della parte “minoritaria”, ignorando spesso, se non disattendendo, le indicazioni del CIG, e talvolta anche le prescrizioni statutarie e regolamentari, oltreché le indicazioni degli Enti vigilanti circa il rispetto delle norma che regolano la Pubblica Amministrazione, ha gestito in assoluta autonomia l’Ente senza alcuna condivisione con gli altri organi né, cosa assai più grave, con gli iscritti e i loro rappresentanti. Per questo il CIG, in mancanza di poteri sanzionatori o di sfiducia, alla luce di un esame dettagliato delle inosservanze del CdA, ha emanato una delibera di biasimo e di diffida ad adempiere nei confronti del CdA medesimo, analogamente a quanto fatto da un componente dello stesso CdA che aveva inoltrato un esposto formale, per le stesse ragioni, ai ministeri vigilanti. Queste e altre gravi criticità, oltre che turbare i rapporti tra gli Organi dell’Ente, minano gravemente la credibilità dell’EPAP inducendo gli iscritti a sentirsi totalmente trascurati, disinformati se non addirittura depauperati del diritto di una consapevole e trasparente partecipazione alla vita dell’Ente. Per risolvere queste criticità mi sono candidato al CdA dell’EPAP, mettendo a disposizione il mio corposo bagaglio di esperienze professionali e amministrative, sia nel settore privato che pubblico.

3) Quali sono le sue proposte per l’Epap?

Innanzitutto un’ approfondita rivisitazione e armonizzazione delle norme interne, ovvero statuto, regolamento dell’Ente e regolamento elettorale tra cui ho potuto individuare, quale referente della Commissione “Statuto e Regolamento”, molte difformità e contraddizioni. Inoltre, nell’ottica della massima trasparenza, alcune norme statutarie vanno rivisitate e ridefinite e per farlo occorre innanzitutto raggiungere una piena condivisione di intenti fra gli Organi dell’Ente, attraverso la piena e chiara definizione dei limiti di competenza e di autonomia, la cui deroga possa e debba comportare azioni di responsabilità da definire. Questo è certamente il primo obiettivo: la “normalizzazione”. Occorre assolutamente proporre una modifica del D.Lgs. 103 che, a quasi dieci anni dalla sua emanazione, mostra carenze di definizione e lascia ampi spazi all’interpretazione ma che, soprattutto determina una costante lievitazione dei costi dell’Ente, dovuta al crescere continuo del numero di componenti degli Organi statutari al crescere degli iscritti. Secondo obiettivo: la limitazione dei costi. Risulta fondamentale rivedere i rapporti tra l’Ente ed i Consigli Nazionali, di fatto esautorati da ogni potere, se non di controllo, quantomeno di interlocuzione propositiva, e con gli Ordini Territoriali delle categorie, anche al fine di incrementare il potere contrattuale dell’Ente nei confronti degli organi politici, finora sordi di fronte alle richieste di revisione fiscale e normativa avanzate dalle Casse. Terzo obiettivo: coinvolgimento dei Consigli N azionali e degli Ordini Territoriali. Sarà essenziale riconquistare la fiducia degli iscritti, innanzitutto mediante un’informazione non monopolizzata dal CdA, ma differenziata nei modi e nei soggetti, in secondo luogo, mediante una maggiore presenza nei territori, finora pressoché inesistente. Infine, è di fondamentale importanza che la struttura operativa dell’Ente sia organizzata e gestita con criteri manageriali di alto profilo, per minimizzare gli sprechi e valorizzare le risorse, al fine di supportare gli Organi dell’Ente e, soprattutto gli iscritti. Un altro importante obiettivo è rendere più efficiente la struttura operativa. In sintesi efficienza, efficacia, trasparenza. Il raggiungimento di questi obiettivi consentirà all’EPAP di portare avanti con decisione le istanze degli iscritti e consentirà loro di ottenere una pensione soddisfacente ed un’assistenza adeguata.