Nausicaa Orlandi, Presidente Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici e Segretario Tesoriere della Rete Professioni Tecniche: “Servono ora interventi e misure urgenti a sostegno dei 2,3 milioni di professionisti iscritti agli Ordini Professionali”

 

Il Decreto “Cura Italia” ha deliberatamente ignorato i professionisti ordinistici, non riconoscendo il ruolo svolto da ben 2,3 milioni di professionisti italiani. Così facendo il Paese rischia di pagare un prezzo altissimo, soprattutto quando arriverà il momento di rimetterlo in piedi.

La Federazione Nazionale conferma il pensiero emerso nella riunione dei rappresentanti di CUP e RPT nell’incontro di ieri 19 marzo 2020, rimarcando la volontà di fare fronte unico con tutte le professioni per la tutela dei liberi professionisti in questa fase drammatica causata dall’emergenza Covid-19, e ribadendo la necessità di un incontro urgente con i Ministri del Lavoro e delle Finanze.

“E’ necessario riaffermare il ruolo della professione a livello nazionale e ricordare al Governo il ruolo e il valore sociale dei nostri colleghi. – commenta il presidente della FNCF, Orlandi – Per questo aderiamo alla proposta di una voce unita di tutte le professioni insieme a CUP e RPT, che rappresentano insieme 2.300.000 professionisti. I Chimici e Fisici saranno presenti al tavolo di lavoro con tutte le professioni in modo da redigere un pacchetto di proposte di emendamenti unitario che tenga conto delle esigenze generali, nella logica della sussidiarietà al Paese, principio guida della loro attività, e di esigenze specifiche delle singole professioni tecniche e sanitarie.”

“Servono interventi urgenti economici e finanziari – prosegue Orlandi – che tengano conto delle situazioni differenti di tutti i professionisti iscritti agli ordini professionali e del loro specifico ambito e settore lavorativo, ed in particolare di tutti quei liberi professionisti che si trovano oggi ad essere gli esclusi dal Decreto “Cura Italia”. Chiediamo un intervento del Governo sulla modalità di applicazione dell’art.44 (Reddito di ultima istanza) e quindi la disponibilità di risorse per i professionisti. Chiediamo di consentire alle nostre Casse previdenziali di avere condizioni per poter intervenire nell’immediato utilizzando risorse proprie.  Basterebbe ad esempio” – come cita il comunicato RPT-CUP allegato – “rendere disponibili tutte le somme della ingiusta doppia tassazione delle Casse (stimabile in 1 miliardo di euro), per un anno, che potrebbero alimentare provvedimenti importanti per la ripresa degli studi professionali ed a ristoro della crisi.”

 

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