Il Libro Verde per una nuova strategia di politica industriale per l’Italia è stato redatto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’intento di riavviare un ampio dibattito sul futuro dell’industria nel Paese. La nuova politica industriale è vista come essenziale per mantenere l’Italia come Nazione industrializzata e avanzata, affrontando le sfide delle transizioni e preparando il futuro del Made in Italy in un contesto globale complesso. Il Libro Verde rappresenta il primo passo verso una nuova strategia, con l’obiettivo di sviluppare un Libro Bianco da adottare in autunno, dopo una consultazione pubblica che coinvolgerà tutti gli attori e gli stakeholders. Nell’ambito di questa consultazione pubblica il 5 dicembre la FNCF è stata invitata presso il MIMIT. Ha partecipato all’incontro la Presidente Nausicaa Orlandi che ha evidenziato il ruolo dei Chimici e dei Fisici nel sistema industriale italiano. In particolare, hanno indicato la transizione Ecologica ed Energetica come settori importanti per le professioni di Chimico e di Fisico.

È stato affrontato il problema della scarsa innovazione tecnologica in Italia (basso numero di brevetti e scarsa applicazione di questi). La FNCF ha individuato in questo la dimensione medio-piccola delle aziende italiane e la difficoltà dei ricercatori nel passaggio dal laboratorio alla produzione industriale. Una possibile soluzione a questo problema potrebbe essere la creazione di HUB interregionali in cui sviluppare rapidamente i nuovi prodotti su impianti pilota. Queste strutture saranno sempre più importanti in un momento in cui bisogna trovare alternative per sostituire le sostanze chimiche i cui usi, in questi anni, sono continuamente ristretti per ragioni legate alla salute o all’ambiente (vedi regolamento REACH).

La necessità della sostituzione è fondamentale per le industrie del Made in Italy che utilizzano i formulati dell’Industria Chimica Italiana per conferire le proprietà che caratterizzano il prodotto italiano di qualità. In questa sostituzione gioca un ruolo importante la bioeconomia, in quanto i prodotti ottenuti dalle biorisorse oltre ad avere il vantaggio della riduzione delle materie prime fossili, hanno anche (e soprattutto) generalmente caratteristiche di minore impatto ambientale e bassa tossicità. È stato affrontato anche il problema legato alla lentezza delle autorizzazioni per la costruzione di nuovi impianti prodottivi mettendo in evidenza che i Chimici e Fisici sono professionisti le cui certificazione potrebbero essere utilizzate dalle autorità competenti per velocizzare l’iter.

La discussione si è poi spostata sulla necessità che si sviluppino norme tecniche per certificare lungo tutta la filiera l’origine e la salubrità dei prodotti. Queste norme non dovranno essere solo di tipo formale ma dovranno prevedere anche accertamenti di tipo analitico per evitare frodi o damping tecnologico da parte di competitors esteri. L’incontro si è concluso con la disponibilità, espressa dalla Presidente Orlandi, della FNCF ad essere coinvolta in altre iniziative del MIMIT rivolte al potenziamento dell’Industria Italiana.

Foto di copertina: Orlandow, Pixabay.

 

Il vicepresidente della FNCF dottor Martino Di Serio.