
Giuseppe Geda
1) Chi è Giuseppe Geda?
Laureato in Chimica presso l’Università degli Studi di Torino;
Libero Professionista da oltre 30 anni;
Presidente Ordine Chimici Piemonte e Valle d’Aosta;
Titolare di Studio Professionale operante in diversi settori quali: Cicli di lavorazione e Processi Industriali, Qualità. Ambiente, Sicurezza nei luoghi di lavoro, Sicurezza in campo alimentare;
Docente in corsi riguardanti le aree tematiche suddette rivolti ad operatori del settore, nonché a giovani professionisti e studenti universitari che vogliono intraprendere la carriera professionale di Chimico;
EPAP: membro del Consiglio di Indirizzo Generale (CIG) nella prima consigliatura, Coordinatore del CIG nella seconda consigliatura, membro del Consiglio di Amministrazione (CDA) nella corrente consigliatura.
2) Perché si candida?
Per proseguire nel percorso fatto in questi anni, dando il contributo di Chimico, come figura professionale importante e significativa, nel contesto di un Ente di Previdenza pluricategoriale. Tale contesto vede i rappresentanti dei Chimici in misura minoritaria rispetto ai Dottori Agronomi Forestali ed ai Geologi, per cui si ritiene necessaria, da parte dei rappresentanti dei Chimici, la volontà e la capacità di sapersi inserire nelle varie tematiche in discussione all’interno dei vari Organi dell’Ente di Previdenza con tenacia, equilibrio ed una buona dose di “buon senso”.
Tutto ciò allo scopo di ottenere i risultati migliori, non solo a favore della ns. categoria, ma di tutte le categorie afferenti all’EPAP.
3) Quali sono le sue proposte per l’EPAP?
Continuare il lavoro già intrapreso per raggiungere obiettivi quali: l’annullamento della doppia tassazione (che da sempre ci opprime), che i Ministeri competenti ci negano;
l’incremento dei servizi offerti agli iscritti e, dove già questi sono in atto, il loro miglioramento, sempre nei limiti del possibile, stante le leggi vigenti;
il coordinamento delle Casse 103 che, seppur iniziato e portato avanti nei mandati precedenti, necessita a mio avviso di un rafforzamento;
stimolare un’azione più decisiva dell’Adepp nei confronti dei Ministeri, alla luce delle esigenze manifestate dalle Casse di Previdenza dei Professionisti;
dare maggiore concretezza al fondamentale rapporto tra l’Ente di Previdenza ed i Consigli Nazionali, nel rispetto delle reciproche competenze e guardando agli obiettivi comuni;
cercare di programmare incontri con gli iscritti a cui possano partecipare i membri degli Organi (CDA, CIG, CDD), in relazione ad una programmazione territoriale a cadenza annuale; questo non ignorando la spending review.
Ovviamente tutto ciò, dando priorità all’esigenza di far si che le “pensioni” che riceveranno i nostri iscritti, pur tenendo conto dei contributi versati, possano essere dignitose.
Quanto detto, ed altro ancora, dovrà essere integrato in relazione allo sviluppo delle normative in merito al Sistema Previdenziale privato.