Emiliano Miriani

 1) Chi è Emiliano Miriani?

 Sono  un Chimico libero professionista, laureato in Chimica all’Università Statale di Milano, che opera da oltre 25 anni  nel mondo della libera professione. A termine della laurea, dopo un breve periodo di ricerca nell’ambito universitario, mi vedo impegnato nella gestione di un laboratorio di analisi chimico-fisiche.  Successivamente, per un periodo di otto anni, svolgo una significativa esperienza  rivestendo un ruolo manageriale quale responsabile della ricerca, della gestione produttiva, delle problematiche ambientali e di sicurezza sul lavoro, dei rapporti con enti e associazioni, in una grossa realtà industriale del settore conciario  attiva a livello internazionale. Attualmente sono titolare di uno Studio Professionale il cui ambito di azione è normalmente quello nazionale ma diversi interventi sono stati fatti in Paesi europei, Russia  e Sud America. Ho maturato esperienza nel settore pubblico ricoprendo il ruolo di assessore alle finanze, con responsabilità nella gestione degli investimenti, delle attività degli uffici e nella predisposizione e attuazione del bilancio per due legislature.  Sono iscritto all’Ordine Interprovinciale dei Chimici della Lombardia. Sin dall’inizio della mia carriera di Chimico ho condiviso di essere appartenente ad una squadra, la squadra dei “CHIMICI”. Con questo spirito ho sempre cercato di mettere a disposizione le mie competenze, le mie esperienze e il mio tempo per l’Ordine. Cosi ho dato disponibilità, dapprima per essere consigliere, per diversi anni, e successivamente per accettare l’incarico di Presidente. Incarico che tutt’oggi ricopro grazie alla fiducia corrispostami dai miei iscritti. EPAP: nel 2010 ho accettato la proposta di candidarmi per EPAP. Sono partito dal gradino più basso e sono stato eletto nel Comitato dei Delegati dei Chimici (CDD). Anche qui ho portato il contributo delle mie esperienze e conoscenze e ho dato tutta la mia disponibilità e impegno. Questa esperienza è stata straordinariamente utile per farmi conoscere dalla base il “MONDO EPAP”

2) Perché si candida? 

 La mia candidatura in CIG  altro non è  che il passo successivo di un percorso iniziato nel 2010 in CDD.  Riconosco  che avere maturato la conoscenza di EPAP partendo dal primo gradino (CDD) mi sarà, se eletto, di grande aiuto per il prossimo  impegno in CIG. Il mondo della previdenza è un mondo complesso e necessita sicuramente di opportuna didattica. Quanto  conosciuto, maturato e dibattuto nella trascorsa legislatura mi chiede un ulteriore impegno di disponibilità per lavorare affinchè le criticità riscontrate siano affrontate e vengano superate. Ma questo non può e non deve bastare, dovrò  essere portatore di idee e progettualità concrete (mie e degli iscritti)  che abbiano come obbiettivo primario la tutela della previdenza dei CHIMICI. Voglio e devo essere il portavoce degli iscritti Chimici  in EPAP in CIG. Da sempre,  ma ancor più  da quanto vissuto in questi anni,  rafforzo il concetto che in EPAP, al fine di fare un serio servizio ai colleghi, sia importante svolgere un’attività di libero professionista in quanto la quotidiana attività  porta a vivere quelle che sono le difficoltà dei colleghi che poi insieme siamo gli iscritti EPAP. In sintesi la mia candidatura si riassume in: disponibilità di mie conoscenze, esperienze maturate e  tempo (non dimentichiamo che EPAP tra lavoro a casa e trasferte varie è molto impegnativo).

 3) Quali sono le sue proposte per l’Epap?

 Sono sincero e lo riconosco: per me, dopo l’esperienza fatta in CDD, risulta più facile fare proposte in quanto posso proporre in primis strategie e obbiettivi decadenti dalle criticità riscontrate nella passata e vissuta legislatura (CDD), e poi essere doverosamente progettuale con idee e proposte innovative.

4) Quali le criticità riscontrate e le ipotesi per superarle?

– Comunicazione e rapporto con gli iscritti . Come ho sempre sostenuto la comunicazione non deve confondersi con il “TURISMO PREVIDENZIALE”. Tutti noi iscritti abbiamo il diritto di capire, conoscere e, dove è giusto, potere apprezzare quanto fa EPAP. La comunicazione è poi fondamentale per fare crescere nei GIOVANI una cultura della previdenza. Aiutarli e sostenerli nell’impostare in modo corretto la propria attività. Ritengo di proporre forme di comunicazione che coinvolgano direttamente gli Ordini territoriali, favorendo cosi anche una crescita della cultura previdenziale nei loro rappresentanti (Consigli)

Solo per conoscenza: nella passata legislatura ho presentato un progetto globale di comunicazione unanimemente condiviso dal CDD (che prevedeva il coinvolgimento  degli ordini territoriali): non solo non è stato discusso ma neanche meritevole di una risposta da parte di qualsiasi referente EPAP!

  • Gli organi statutari in EPAP, come noto, sono tre: CDA, CIG e CDD.

Ebbene, sempre come noto, ogni categoria, quindi anche i Chimici, è in essi rappresentata. Ritengo utile, necessario e, soprattutto, sentirmi impegnato a  far si che tra i ns. rappresentanti, nei tre organi, via sia comunicazione ovvero si faccia filiera. Fare filiera significa conoscere e confrontarsi a priori cosi da potere dare ognuno il proprio contributo. Non si deve denigrare, con l’indifferenza e il silenzio, il lavoro e il contributo dato dai colleghi in organi gerarchicamente inferiori.

Non dimentichiamo poi che di EPAP i soci fondatori sono i Consigli Nazionali e pertanto deve essere un “must” condividere con il nostro CN gli obbiettivi e le strategie da attuare.

  • Razionalizzare la gestione, in termini di efficienza e ottimizzazione, dell’ENTE.Investire nelle risorse umane interne all’EPAP, cercando una sempre maggiore autonomia soprattutto nella gestione dei portafogli/investimenti.

 

5) Quali ipotesi progettuali?

  •   Revisione degli organi statutari (CDA; CIG; CDD), dello Statuto e delRegolamento dell’EPAP
  •  Ottimizzazione dei costi dell’ENTE: costi afferenti alla gestione dell’ente e agli organi statutari (senza demagogia ma solo usando la ratio).
  •  Far si che le decisioni prese siano il risultato del coinvolgimento concreto  dei diversi organi statutari indipendentemente della categoria di appartenenza.
  •  Azione a tutela delle pensioni: considerati tutti i limiti che una norma ingiusta (che limita la rivalutazione dei montanti all’andamento del PIL e non può tenere conto della bontà degli investimenti) ritengo che, oltre a continuare nel trovare una soluzione alla norma, si devono trovare strumenti alternativi per migliorare le nostre pensioni (attenzione cari colleghi oggi siamo a tassi di sostituzione iniqui). Perché ad esempionon pensare all’uso di fondi integrativi?
  •  EPAP deve continuare nel proporre assistenza accessoria tipo quella attuale in campo sanitario (EMAPI), o di sostegno (LTC)  ma deve andare oltre  in tipologia di servizi  e quantità nel sostegno.

Dobbiamo agire in modo concreto nei confronti del genere femminile: non possiamo dimenticare che la donna necessita, in tanti momenti della sua vita, di  sostegno e riconoscimento altrimenti viene  penalizzata non solo la sua attività ma anche la sua vita e perché no magari è condizionata nelle sue scelte.

  • La verifica delle scelte e il controllo degli investimenti devono essere una componente prioritaria di tutti gli eletti

Non posso non concludere con un auspicio: indipendentemente da chi verrà eletto in CDA, CIG e CDD cerchino i nostri eletti di essere uniti, sentirsi rappresentanti della categoria  e essere attenti e sensibili ai problemi dei nostri iscritti, giovani e genere femminile in particolare.

Miei riferimenti:  – Emiliano Miriani: mail: miriani@studiomiriani.it